Integrazione e identità, ripartendo dall’infanzia.

Non è certo frequente che a Roma, in un contesto accademico e diplomatico di particolare rilievo nella vita culturale e sociale della Capitale, il capo di una missione diplomatica europea, così in vista, si renda promotore di una iniziativa rivolta a promuovere, a cominciare dai più piccoli, la lingua, la cultura, le tradizioni popolari, come le danze e i canti del folclore nazionale. E’ il caso dell’Accademia di Romania, dell’Ambasciata a Roma di tale grande nazione, in persona di S.E. Dana Manuela Constantinescu.
L’evento saliente ha visto il 23 maggio 2015, artisti di ogni età e di ogni specifico talento: poeti, cantanti dei cori e musicisti di ogni strumento , lirici e promettenti stelle del ballo, della recitazione, attori e matematici, sportivi, presentatori e comici, dinanzi ad un pubblico altamente qualificato di scrittori e giornalisti, prelati, mediatori culturali, legali, storici e sociologi, educatori, promotori di eventi, imprenditori della comunicazione radio-televisiva, dell’editoria e dell’arte. Per presentare e diremmo inaugurare un progetto educativo più che ambizioso, rivolto alla comunità italiana e romena immigrata in Italia, alle famiglie, scuole e associazioni, ripartendo dall’infanzia.
Stipata come non mai l’Aula Magna dell’Accademia di Romania, che pur vide i fasti artistici, lirici e dell’alta cultura della sorella nazione latina nell’Urbe, fin dagli Anni Trenta. Siamo certi, avendo raccolto le impressioni e gli auspici delle centinaia di presenti grandi e piccoli, che tale progetto didattico e socio-culturale, suffragato dall’entusiasmo dei genitori e dei figli, adolescenti e bambini, non potrà che destare la commossa adesione della grande comunità romena in Roma e nell’Italia Centrale. E da Roma per tutta la penisola italiana.
Non è sfuggito agli osservatori, agli operatori della comunicazione, ai sociologi, e, potremmo dire, agli autentici amici della Romania presenti, il livello di coinvolgimento di questa meravigliosa diaspora dei romeni in Italia; che annovera almeno centocinquanta mila persone nella Capitale. Tanto da rappresentare, con un milione di lavoratori e relativi nuclei familiari, la seconda forza lavoro nel Paese.
Questo primato della Diaspora romena, che già nell’estate del 2014 avemmo modo di conoscere e spiegare in un ampia intervista a Costanţa, in occasione della sua kermesse internazionale, se per un verso fu motivo di malinconia propria del distacco doloroso dalla terra natìa, come lo è sempre la dispersione di un popolo nel mondo, per altri versi rappresenta fonte e occasione storica di affermazione e rigenerazione dell’identità romena e latina nell’Europa Occidentale.

Siamo certi che il graduale miglioramento delle condizioni socio-economiche e dello stesso tessuto sociale romeno in Patria, condurrà, così com’è in atto in altre nazioni dell’Europa Orientale, parimenti uscite da condizioni storiche similari, al progressivo raggiungimento degli standard moderni di benessere propri dell’umana aspirazione, e che oggi vengono rappresentati, nonostante la crisi planetaria, con quelli dell’Europa comunitaria, dell’Occidente economicamente e socialmente avanzato.
Noi siamo convinti, conoscendo vieppiù l’anima romena, che i valori etici, spirituali, religiosi, e di solidarietà umana, che originano dalla Romania profonda, dalla sua tradizione, cultura e fierezza, vadano riemergendo irresistibilmente. Valori che dovranno apportare a questo processo, che l’accennato progetto intende perseguire e valorizzare, una spinta propulsiva che renda onore e successo, rispetto e decoro all’identità rumena in Patria ed in questa loro seconda Patria italiana.
Ci auguriamo altresì, che il succedersi di tali iniziative didattiche, di promozione socio-culturale e d’integrazione, di cui rendiamo certamente merito allo zelo e alla passione di S.E. l’Ambasciatore Constantinescu, possa, col supporto di validissimi coadiutori e sponsor, ribaltare ed archiviare per sempre quella cattiva immagine che certa stampa, demagogia e becera retorica, per troppo tempo, vollero gratuitamente quanto impunemente infliggere all’identità rumena in Italia, e tanto ingiustamente al milione di lavoratori onesti quì immigrati.
Spetterà a tutti gli autentici amici italiani della Nazione romena, cooperare in questo sforzo di rigenerazione, con quello spirito di fratellanza e umanità che il mondo latino coeso e solidale in ogni continente, come già un secolo fa sui campi di battaglia d’Europa, sa testimoniare in ogni epoca ed ancora oggi, come sempre, dinanzi alla Storia.
Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni
Roma, 24 maggio 2015.
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”Poveste de mai” cu copiii români de la Roma, de Elena Postelnicu, Roma
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