Romania: Casa Melik, la casa più antica di Bucarest


Casa Melik, la casa più antica di Bucarest.  Fonte: tarancutaurbana.ro

Traduzione: Veronica Canazza

In ogni villaggio o città è possibile trovare una casa ritenuta la casa più antica di quel luogo. A Bucarest, Casa Melik ha lo statuto di casa più antica.

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Se desiderate respirare storia antica di tre secoli, visitate Casa Melik, un gioiello bucarestino che ha conservato un’atmosfera che ora si può trovare solo nei libri. L’abitazione più antica della capitale aspetta ubbidiente e silenziosa, nella Strada Spătarului, nascosta nel vecchio quartiere armeno, all’ombra di un grande giardino e immersa nel verde.

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L’interno della casa è caratterizzato da arte e oggetti da collezione, dai mobili ai dipinti esposti. Tra le collezioni ospitate, vi sono quelle di Serafina e di Gheorghe Răuț, ma anche quella del Museo Theodor Pallady. Ma non sono solo questi elementi artistici a renderla un monumento storico, bensì anche le sue pareti, le quali hanno assistito allo scorrere di quasi 250 anni.

L’edificio porta sotto la calce bianca le impronte di tutti quelli che sono stati i suoi proprietari. Inizialmente costruita per un grande dignitario della Ţara Românească (o Valacchia), fu poi comprata, nel 1815, dal mercante armeno Kevorc Nazaretian, per la somma di 1400 talleri [moneta austriaca dell’epoca, n.d.t.]. Il mercante vi abitò fino al 1822 insieme alla moglie.

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Successivamente, la casa passò di padre in figlio… e figlia, giungendo in possesso di Ana Nazaretian, che si sposò con l’architetto Iacob Melik, che era da poco tornato da Parigi. Pașoptista convinto, diede rifugio a moltissimi rivoluzionari, ospitandoli nella sua casa.

Dopo il semi fallimento dei moti del ’48, Melik partì per l’esilio e tornò in patria dopo nove anni, iniziando ad apportare dei rinnovamenti alla casa in cui si trasferì insieme ad Ana. I due vissero lì fino alla morte, ma essendo privi di eredi, Ana decise di trasformare l’abitazione in un asilo per le donne armene in difficoltà.

La casa disabitata, venne rivendicata da un nipote del fratello di Melik, Eugen, il quale ottenne la proprietà per un breve periodo. Pur avendo investito molto nell’abitazione, la comunità armena la rivendicò e la trasformò in un asilo per il periodo 1921-1947. Col passare degli anni si alternarono diverse famiglie che vi abitarono per circa vent’anni, portando al deterioramento della casa. Negli anni ’60 venne salvata dai coniugi Răuț, che donarono la collezione Theodor Pallady a condizioni che fosse esposta nella Casa Melik. In questo modo, l’ex abitazione venne riabilitata e iniziò ad essere aperta al pubblico. Dal 1994 rappresenta un piccolo gioiello per la comunità, un museo di grande importanza per Bucarest e per la Romania.

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